Sofia Maffeis sarà una delle protagoniste su cui terremo gli occhi puntati nel prossimo Campionato Nazionale Assoluto che si terrà a Torino il 01 e il 02 giugno.
Quest’anno ha partecipato con i colori della nazionale al GP di Kiev, ottenendo la finale nella specialità al cerchio, e alla World Cup di Tashkent.
Atleta del 2002, Sofia Maffeis è nata in Russia, patria della ginnastica ritmica mondiale. Inizia a praticare ginnastica ritmica all’età di cinque anni presso la Grand Sport. Successivamente si sposta nella socieà Polisportiva Varese, dove si trova tutt’ora, allenata da Irina Roudaia e da sua madre Liudmila Sevastianova .
Intervista a Sofia Maffeis, società Polisportiva Varese
Ciao Sofia. Come, dove e quando ti sei avvicinata a questo sport?
E’ stata la mia nonna a portarmi in palestra per fare ginnastica ritmica, e mi ha anche insegnato molto.
Credi che in Italia la ginnastica ritmica abbia raggiunto la visibilità che si merita?
In Italia nonostante tutti i successi che questo sport stà avendo, purtroppo non è ancora conosciuto. Quando dici che fai Ginnastica Ritmica quasi tutti pensano sia danza classica.
C’è una ginnasta in particolare alla quale ti ispiri?
Dina Averina, siamo amiche e per me lei è il massimo.
Spesso si vedono atlete compiere particolari rituali prima di entrare in pedana. Tu ne hai qualcuno? Hai un portafortuna?
No, non ho nulla di particolare, cerco solo di concentrarmi e di non pensare a nulla altro. Ho un porta fortuna, un bellissimo peluche, un gatto nero.
Raccontaci una giornata tipo di un allenamento pre-assoluto
I miei allenamenti non cambiano molto prima delle competizioni, mi alleno sempre 8 ore al giorno al centro tecnico, cerco sempre di essere pronta e di dare il massimo.
Come passi il tuo tempo libero?
La mia passione è disegnare e appena ho un attimo libero mi dedico a questo
C’è una persona particolare che vorresti ringraziare per il sostegno e l’aiuto che ti dà in questo momento?
Un grazie Grazie a mia nonna che mi ha allenato fino a quando avevo 12 anni, grazie a mia mamma e grazie a mio papà e Irina